Il Giardino Botanico

Piante ed essenze del Monte Arci

Vita colori e profumi...

Il Giardino

Giardino Botanico 2

Il Giardino Botanico ha l’obiettivo di garantire la conservazione, la tutela, la valorizzazione e la divulgazione di alcuni tra i più importanti e significativi aspetti di un’area naturalistica di particolare pregio quale il territorio del Monte Arci.

La realizzazione del Giardino ha anche permesso di riqualificare e valorizzare un’area a valenza storico-artistica mediante la sistemazione e fruizione del verde pubblico.

 

Alla scoperta delle specie autoctone...

Le essenze vegetali

Indice dei contenuti

Le essenze vegetali costituendi la flora del Monte Arci sono state individuate dopo approfondite ricerche bibliografiche e rilevate e confermate da indagini dirette sul luogo.

Le specie, nel progetto generale, sono state raggruppate e catalogate soprattutto in base alla tipologia degli habitat (bosco, macchia, gariga, zone umide, etc.) ed alle diverse associazioni fitoclimatiche naturali.

La scelta della disposizione delle aree è stata anche questa oggetto di uno studio accurato che ha permesso di distinguere le zone suddette attraverso un criterio che unisse al contempo le esigenze di carattere didattico con quelle di carattere ambientale.

Ciò è stato possibile sistemando per ogni zona, a bosco, a macchia ed a gariga, in modo da avere nella parte esterna di ciascuna di esse, cioè l’aiuola esterna vicino ai confini dell’area di intervento ed in alcuni casi più aiuole, le piante posizionate, quanto più possibile, come si trovano in natura, mentre nelle aiuole interne sarà presente un solo esemplare di ogni singola specie dei costituenti le aiuole esterne.

Il totale del numero delle specie vegetali presenti nel Monte Arci ammonta a più di 500 specie. 

Le "zone"

Il Giardino è suddiviso in varie zone accompagnate da una breve descrizione della componente vegetale che la caratterizza

Zona Bosco (Climax del Leccio)

Rappresenta il più tipico paesaggio forestale della Sardegna, costituito dalle formazioni boschive mesofile sempreverdi di leccio (Quercus ilex), le quali, scientificamente, fanno parte del Quecetum ilicis e costituiscono la vegetazione potenziale climax di questa montagna.

Zone della macchia mediterranea

Zone della macchia mediterranea. Si può distinguere in base allo sviluppo in altezza dei suoi costituenti oppure in relazione allo stadio di dinamismo evolutivo in “tipi di macchia”. In base allo sviluppo in altezza:

– macchia alta, solitamente costituita da Leccio, qualche esemplare di sughera, filliere, alaterno, corbezzolo, erica e lentisco, strutturata in maniera uniforme raggiungendo altezze di 2-4 m;

– macchia bassa, costituita da specie arbustive molto meno sviluppate, lo stesso lentisco, mirto, cisti, ginestre, eriche, euforbie, rosmarino, lavanda ed elicriso.

In relazione alle diverse tipologie di macchia abbiamo:

a) Macchia a leccio: deriva dal primo stadio di degradazione della lecceta (quercetum ilicis), nel quale si trova soprattutto nella forma arbustiva, accompagnata prevalentemente dal classico corredo floristico del bosco a leccio;

b) Macchia ad erica e corbezzolo: spesso accompagnate da filliere e sparzio spinoso (Cytisus vollosus) e dal gnidio; rappresenta uno stadio dinamico costruttivo verso il climax del leccio.

c) Macchia a mirto: nella quale il mirto risulta la specie predominante. In associazione a quest’ultimo troviamo le filliere, varie lianose e la rosa selvatica.

d) Macchia ad olivastro e lentisco: deriva dalle foreste primitive dell’Olea-Lentiscetum e ne conserva le specie costituenti, tra le quali, associato, si trova il mirto, le eriche (sia arborea che scoparia), l’asparago, e diverse euforbie; queste ultime specie associate si presentano per lo più sotto forma di cespugli. Tale macchia potrebbe evolvere verso formazioni di maggior entità e consistenza.

e) Macchia cisto: possono essere formati o da colonie pure di Cistus monspeliensis e di C. incanus (Cisto di Montpellier e Cisto rosso), o da colonie miste con lavanda selvatica, elicriso, calicotome e varie euforbie.

f) Macchia a cisto, erica e lavanda: si tratta di un tipo di macchia più degradata. Essa è costituita da cespugli ed arbusti bassi. Si trova soprattutto su aree percorse dal fuoco. Più spesso in colonie, ai quali si accompagnano l’erica, la lavanda, l’erba di S. Giovanni e qualche raa euforbia. Abbastanza diffuso anche il gnido.

Zona della gariga

La gariga costituisce un aspetto fondamentale della vegetazione mediterranea e viene considerata una degradazione della macchia. Si tratta di grandi distese, sassose ed aride, dove è presente una particolare macchia bassa e sparsa, nella quale si possono trovare anche alberi solitari o in piccoli gruppi) fico d’india, prugnolo, anagiride, etc..).

Differenti tipi di gariga sono caratterizzati rispettivamente dalla presenza delle seguenti specie: rosmarino, lavanda selvatica, cisti ed euforbie.

Zona della vegetazione riparia

La zona occupata da questo genere di vegetazione, localizzate nel Monte Arci negli umidi fondovalle e lungo le rive dei Rii e dei torrenti ed in prossimità delle sorgenti, vedrà la presenza delle specie idrofile come i pioppi (nero, bianco e tremulo), i salici (di Gallura e bianco), l’ontano nero, le tamerici, l’oleandro, il rovo comune, la tifa, i giunchi, le felci, etc…

Le piante officinali

Una sezione particolare verrà dedicata alle piante endemiche ed una alle piante officinali, queste ultime, soprattutto, in relazione al fatto che dal medioevo il compito di coltivare queste essenze per fini medicinali ed alimentari era svolto dai frati nei Conventi (Horti sanitaris, i quali si ritrovavano all’interno dell’Hortus conclusus dei monasteri, ovvero un giardino circondato da un muro). 

Il giardino botanico non potrà che essere il nesso tra scienza, cultura ed otium, tra il mondo rurale ed il paesaggio naturale. Costituisce, inoltre, per il Comune di Masullas un’occasione unica di porsi come esempio ed attrattore primario per gli aspetti tipici del territorio del Monte Arci e della Marmilla.

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DESTINATARI: dalla classe 3° della scuola primaria
ATTIVITÀ :
 visita al GeoMuseo e alle riproduzioni scientifiche, con simulazione di uno scavo paleontologico.

 

NB: i costi sotto riportati si riferiscono alle classi scolastiche.
Su prenotaizone è possibile personalizzare i pacchetti per piccoli gruppi/famiglie.

Costo

GeoMuseo + Laboratorio  Lezione + Laboratorio scavo “ € 10,00

GeoMuseo + lezione + 2 laboratori € 12,00